venerdì 30 novembre 2012

Con "Cime Tempestose" capisci che Giulietta e Romeo sono stati fortunati!

Buongiorno Civettuoli!
Non mi sono dimenticata della sfida, anche se non scrivo da più di una settimana. Negli ultimi giorni, le ore a mia disposizione per la lettura, le ho invece dedicate alla scrittura… e, perciò, la lettura di David Copperfield va un po’ a rilento. In condizioni normali, è un romanzo che scorre velocemente. Sin dalla prima pagina, le descrizioni di Charles mi hanno come incantata: immersa immediatamente nell’ambientazione. L’ultima volta che ho letto di Davide (perché tutti i nomi del libro che possiedo, sono stati trasformati nella loro versione in italiano. Un tempo era solito farlo, anche per gli autori che, in questo caso, Charles nella biografia viene qui chiamato Carlo) si era messo in viaggio alla ricerca della zia perduta, dopo che si era fatto fregare – di nuovo! – denaro e bagagli.

Oggi, dunque, andrò indietro nel tempo; precisamente viaggerò fino a febbraio 2009, quando finii di leggere il numero 32 della nostra lista.

Il numero 32 è CIME TEMPESTOSE di Emily Brontë.



Trovai il primo capitolo una vera calamita, ma le aspettative che mi lasciò furono deluse. Il primo capitolo mi portò decisamente fuori strada, ma, in seguito, certe frasi del romanzo scavarono nel mio animo romantico, esaltandolo, coccolandolo, vezzeggiandolo. Ma non vorrei ingannarvi, è una storia tremendamente drammatica; in confronto “Romeo e Giulietta” non finisce poi tanto male… Ha il sapore di una tragedia antica, ma romanzata. I protagonisti non fanno che commettere errori e lasciare dietro di sé sangue e morte, per un amore mai vissuto… Almeno, Romeo e Giulietta si sposarono e vissero una notte insieme, se pure soltanto una… Giulietta non sposa Paride. Romeo non sposa la sorella di Paride per vendetta. Giulietta non ha una figlia da Paride che Romeo manipola per farla sposare al figlio che ha avuto dalla sorella di Paride. Però, come Romeo e Giulietta, Catherine e Heathcliff non possono continuare a vivere se l’altro muore… o morte o pazzia. Heathcliff sceglie una furente pazzia, per un po’…
Certe frasi di CIME TEMPESTOSE sono piuttosto celebri. Vi riporterò frammenti di pag. 98 /103, ovvero il dialogo tra Catherine e Nelly.

“… - Perché lo amate, signorina Cathy?
– Che sciocchezze, lo amo.. e tanto basta. 
- Nient’affatto; perché?
- Perché è bello, e di buona compagnia.
- Male!
- Perché è giovane e allegro.
- Peggio ancora.
- E perché mi ama.
- Il che non ha la minima importanza.
- Diventerà ricco, e a me piace l’idea d’essere la più gran dama dei dintorni, e sarò fiera di avere un marito come lui.
- Peggio che mai! E ditemi; come lo amate?
- Come ama chiunque… Sei una sciocca, Nelly!
- Nient’affatto… Rispondete.
- Amo la terra sotto i suoi piedi, e l’aria che respira, e tutto quello che tocca e che dice… Amo il suo aspetto, le sue azioni, amo tutto quanto in lui. Ecco!
- E perché?
- Oh… per te è tutto uno scherzo; sei cattiva! Non è uno scherzo, per me!
(…) – Non scherzo affatto signorina Catherine. Voi amate il signor Edgar perché è bello, giovane, allegro e ricco, e perché vi ama. E quest’ultima cosa non ha valore, perché probabilmente l’amereste anche se non vi amasse; mentre non l’amereste se vi amasse senza possedere le altre quattro doti (…) Ma il mondo è pieno di altri giovanotti ricchi e attraenti, probabilmente più ricchi e più attraenti di lui. Cosa v’impedisce di amare anche loro?
- Se ce ne sono, io non li ho mai incontrati… Non conosco nessuno come Edgar.
- Potrebbe capitare d’incontrarli; e lui non sarà sempre giovane e attraente, e forse nemmeno ricco.
- Ma lo è adesso; ed è il presente che m’interessa… Vorrei che tu parlassi in modo più ragionevole.
- Bene, dunque: il problema è risolto. Se è solo il presente che v’interessa, sposate il signor Linton.
- Non ho bisogno del tuo permesso per sposarlo! Però non mi hai ancora detto se ho fatto bene.
- Benissimo; se ci si deve sposare pensando solo al presente. E ora sentiamo, cos’avete da essere infelice. Vostro fratello sarà contento, e non penso che il signore e la signora Linton avranno da obiettare… Lascerete una casa disordinata e cupa per entrare in una ricca e rispettabile; amate Edgar ed Edgar vi ama… Sembra filare tutto liscio… dov’è il problema?  
- Qui! È qui!, ribatté lei battendosi una mano sulla fronte e l’altra sul petto. - Dovunque si trovi l’anima, perché la mia anima e il mio cuore mi dicono che sbaglio!
- Questo sì che è strano, proprio non capisco!
- È il mio segreto; e se prometti di non prendermi in giro, te lo spiegherò. Non so farlo con parole chiare, ma cercherò di darti un’idea di quello che provo (…) Hai mai fatto sogni strani, Nelly? (…) A volte ho fatto sogni che mi sono rimasti dentro e hanno cambiato il mio modo di pensare; mi hanno attraversata come il vino attraversa l’acqua, trasformando il colore della mia mente. E questo… ora te lo racconterò, ma bada di non sorridere (…) Se fossi in paradiso, Nelly, sarei molto infelice.
- Perché non siete degna di andarci, risposi. – Tutti i peccatori sarebbero infelici in paradiso.
- No, non per questo. Una volta ho sognato di esserci… (…) Il paradiso non sembrava adatto a me. Piangevo da spezzare il cuore perché volevo tornare sulla terra, e alla fine gli angeli si arrabbiarono tanto che mi scaraventarono giù, in mezzo all’erica che cresce sopra Cime Tempestose; e là mi svegliai piangendo di gioia. Tanto basterà a svelarti il mio segreto, e anche il resto. Il mio posto non è al fianco di Edgar Linton più di quanto non sia in paradiso; e se quell’uomo malvagio chiuso là dentro non avesse spinto Heathcliff così in basso, non mi sarebbe mai venuto in mente. Ma ora per me sposare Heathcliff significherebbe degradarmi, perciò non gli dirò mai quanto lo amo; e non perché sia attraente, Nelly, ma perché è me più di quanto lo sia io stessa. Di qualunque sostanza siano fatte le anime, le nostre sono uguali, mentre quella di Linton è diversa, come un raggio di luna è diverso dal lampo, o il ghiaccio dal fuoco. (…) Voglio ingannare la mia coscienza inquieta, e convincermi che Heathcliff non sa niente di tutto questo… È così, vero? Non sa che cosa significhi essere innamorati…
- Non vedo perché non dovrebbe saperlo proprio come voi, replicai. – E se ha scelto voi, sarà l’uomo più infelice al mondo! Appena diventerete la signora Linton, perderà amicizia, amore, tutto! Avete pensato a come potreste sopportare la separazione? E a come lui potrà sopportare di essere abbandonato? Perché, signorina Catherine…
- Abbandonato! Separazione!, esclamò sdegnata. – E chi potrà separarci? Incontrerebbe il destino di Milone! Non fin quando avrò vita, Ellen, e per nessuno al mondo! Tutti i Linton possono scomparire dalla faccia della terra, prima che acconsenta a dimenticare Heathcliff. No, non è questo che voglio! Non diventerei mai la signora Linton a questo prezzo! Edgar dovrà sbarazzarsi della sua antipatia per lui, o almeno tollerare la sua presenza, e lo farà di sicuro quando capirà quello che provo per Heathcliff. Oh, Nelly, ora capisco, mi giudichi una terribile egoista, ma non hai mai pensato che se Heathcliff e io ci sposassimo, saremmo poveri in canna? Mentre, se sposo Linton, potrò aiutare Heathcliff a risollevarsi e sottrarlo alla prepotenza di mio fratello. 
- Con i soldi di vostro marito, signorina Catherine? Non vi sarà facile convincerlo, e anche se non tocca a me giudicare, questo mi sembra il peggiore dei motivi per sposare il giovane Linton.
-  Anzi! È il migliore! Gli altri miravano a soddisfare i miei capricci o i desideri di Edgar. Questo, invece, è per il bene di chi riunisce nella sua persona i miei sentimenti per Edgar e per me stessa. Non so come spiegarlo; ma certo anche tu sai che c’è, o dovrebbe esserci, una vita al di là di noi stessi. A che servirebbe l’avermi creata, se fossi tutta qui? I miei più grandi dolori sono stati i dolori di Heathcliff, e tutti li ho conosciuti e provati fin dal principio; è lui la mia ragione di vita. Se tutto il resto perisse, tranne lui, continuerei a esistere; e se tutto il resto rimanesse, e lui fosse annientato, l’universo mi sarebbe estraneo. Non ne farei più parte. Il mio amore per Linton è simile alle foglie dei boschi. So che il tempo lo muterà, come l’inverno muta gli alberi… ma il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce eterne sotto di noi… una sorgente di gioia poco visibile, ma necessaria. Nelly, io sono Heathcliff… lui è sempre, sempre nella mia mente… non come un piacere, non più di quanto io sia un piacere per me stessa, ma come il mio stesso essere, perciò non parlarmi di separazione… è impossibile, è…” 

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